Week end invernale sulle sponde del Lago di Bracciano, fra tranquilli borghi e la città fantasma di Canale Monterano
Anche in questi freddi mesi invernali, non è raro incontrare qualche mite weekend che invita a mettere in moto il nostro camper per un rilassante fine settimana: una piacevole meta per chi abita in Italia centrale è il Lago di Bracciano, l’antico Lago Sabatino dell’epoca etrusca, un invaso di origine vulcanica a pochi chilometri dalla capitale, un ambiente dalle placide atmosfere lacustri dai tenui colori delle tiepide giornate invernali, con la quiete e la tranquillità del fuori stagione. L’invaso, ottavo bacino italiano per estensione – il cui perimetro misura circa 30 km, è costellato da tre paesi, Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano distanti una decina di chilometri uno dall’altro, permettendone la visita con rapidi e brevi spostamenti o utilizzando una bicicletta.
Iniziamo il nostro tour da Anguillara Sabazia, piacevole paese medievale situato su un promontorio che avanza verso il lago, arricchito di resti di costruzioni che risalgono alla sua fondazione nel periodo repubblicano dell’antica Roma. Si accede al centro vecchio attraverso una porta del XVI secolo sormontata da un orologio collegato a una campana mentre, varcato l’ingresso, sulla sinistra si nota il belvedere abbellito dalla Fontana delle Anguille. Sul lato opposto insiste il cinquecentesco Palazzo Baronale, sede del Comune e il torrione di origine medievale accoglie il Museo della civiltà contadina e della cultura popolare.
Passata la piazzetta, inizia il corso che sale verso il punto più alto del centro storico dove si trova la Collegiata di Santa Maria Assunta, edificio completamente restaurato nel ‘700, mentre la facciata risale al 1888. Al suo interno, una pregevole Assunzione del 1592, opera di Girolamo Muziano, e una Madonna con bambino che ogni 8 settembre è portata in processione per le vie del paese fino alla Madonna delle Grazie, una piccola chiesetta sul lungolago dall’ambiente intimo e suggestivo. Al lato della Collegiata, invece, troviamo una terrazza dalla quale si ha una splendida vista panoramica, mentre il sottostante lungolago è luogo di passeggiata sovente allietata dalle bancarelle che espongono le loro mercanzie.
Paese dall’economia legata all’allevamento di pesci lacustri, negli ultimi anni Anguillara, grazie alla sua tranquillità e qualità della vita, sta attirando non solo turisti, ma anche diversi abitanti che qui si trasferiscono dalla non lontana Roma.
Spostiamoci ora verso Trevignano Romano, accolti da un bel lungolago alberato che si estende per circa tre chilometri, ricco di bar e ristoranti con vista sullo specchio d’acqua è un ameno luogo per una piacevole pausa e affollata meta domenicale dei romani in gita fuori porta. Molto caratteristico il pittoresco borgo medievale sorvegliato dall’alto dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, edificio risalente al 1500, quando fu eretta sulle fondamenta di un fabbricato sacro; all’interno troviamo l’affresco dell’abside, opera di un pittore allievo di Raffaello. Dal piazzale antistante al sagrato, oltre al magnifico panorama sui tetti del borgo e sul lago sottostanti, si imbocca un sentiero (talvolta chiuso per impraticabilità) che sale fino alla rocca eretta nel 1200 per volere del papa Innocenzo III, distrutta nel 1496 da parte dell’esercito del Papa agli ordini di Giovanni Borgia, nel corso della guerra scatenata contro gli Orsini.
Il Museo Civico Archeologico, situato nel palazzo comunale, ospita circa 350 reperti provenienti dalle necropoli etrusche del territorio circostante e regala appassionanti informazioni sulla storia del comprensorio.
La nostra successiva meta è Bracciano e la possente mole del Castello Orsini – Odescalchi che si erge in posizione predominante. Di origine quattrocentesca il maniero fu eretto da Napoleone Orsini, che ampliò una vecchia rocca per farla diventare simbolo della forza della famiglia romana, diventando una tra le più belle dimore feudali d’Europa. Nel 1696 agli Orsini subentrarono gli Odescalchi – antica famiglia di origine comasca – che annoverò tra i propri discendenti anche papa Innocenzo XI, i quali ampliarono e potenziarono il maniero. Oggi è un museo storico aperto al pubblico (www.odescalchi.it/infovisite), un viaggio nella storia tra saloni, affreschi, soffitti intarsiati e sfarzosi arredi. Un emozionante location che ha fatto da palcoscenico per sfarzosi matrimoni di personaggi famosi, come Tyrone Power e Linda Christian, Martin Scorsese e Isabella Rossellini, Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker, Tom Cruise e Katie Holmes, che nei magnifici scenari della Sala dei Cesari, del Giardino Segreto, dell’Antica Torre o della Sala delle Armi, si sono giurati eterno, in teoria, amore. Sempre nella parte alta del borgo troviamo il Duomo di Santo Stefano con interni in stile barocco.
Prima di dirigerci verso Canale Monterano merita una breve deviazione il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, istituito nel 1977 sul sito della prima stazione italiana per idrovolanti. Disposto su quattro padiglioni espositivi, il museo accoglie al suo interno oltre 60 velivoli e racconta la storia del volo nel nostro Paese dalle origini a oggi attraverso documenti, plastici, modelli e repliche di aerei d’epoca. Si percorre l’evoluzione dell’aviazione italiana dai pionieri della Prima Guerra Mondiale, all’epopea dei voli polari del Generale Umberto Nobile e alle relative spedizioni al Polo Nord dei dirigibili Norge (1926) e Italia (1928), alle vicende del secondo periodo bellico fino all’ultimo padiglione che illustra la rinascita post-bellica dell’Aeronautica Militare Italiana (www.aeronautica.difesa.it/storia/museostorico, GPS: N42.085277 E12.213908).
Torniamo indietro di qualche km diretti infine a Canale Monterano, un piccolo borgo tufaceo immerso nel verde dell’omonima riserva naturale; a poca distanza dal paese si trovano le rovine di una suggestiva città antica, una meta ideale per trascorrere qualche ora circondati dalla scenografica bellezza di un set cinematografico d’importanti film come Ben Hur, Brancaleone alle Crociate, Guardie e Ladri e Il Marchese del Grillo.
La Monterano Vecchia sorse in epoca etrusca, fu ampliata dai romani, subirà un drastico ridimensionamento sotto la dominazione longobarda fino al medioevo, quando Monterano rinasce sotto la spinta del Vescovo e degli abitanti della vicina Forum Clodii, una stazione di posta sulla Via Clodia, a nord-ovest di Roma. Segue un prospero periodo nel 1300 come feudo degli Anguillara e in seguito ducato di alcune famiglie papali tra cui gli Orsini e gli Altieri. Durante la reggenza della famiglia Altieri (prima metà del 1600) Monterano raggiunge il suo massimo splendore, grazie a Emilio Bonaventura Altieri, Papa Clemente X, che commissiona a Gian Lorenzo Bernini la costruzione di diverse opere come la Chiesa, il Convento di San Bonaventura e la facciata del palazzo ducale con la fontana del Leone, divenuta simbolo della città. Alla morte del Pontefice, Monterano passa dallo Stato Pontificio alla Repubblica Romana e da quest’ultima allo Stato Borbonico, iniziando un lento e inesorabile declino che culminerà nel 1770 con un’epidemia di malaria e l’assalto dalle truppe francesi che porteranno l’intera popolazione alla fuga.
Consigliamo di lasciare il camper nell’area di sosta gratuita nei pressi del campo sportivo e degli uffici della riserva, mettere nello zaino panini, acqua e seguire la strada che in paio di km in piano conduce all’ingresso della zona monumentale dove si trova un parcheggio eventualmente utilizzabile solo da furgonati, strada sterrata, stretta in alcuni punti (GPS: N42.135076 E12.082881).
Varcato il cancello, dopo un breve viottolo si giunge in uno slargo dove ci sono una fontana – detta il Fontanile delle Cannelle – e i resti dell’acquedotto del XVI secolo che canalizzava l’acqua del fiume Mignone.
Tramite un erto sentiero saliamo verso Porta Cretella ed entriamo nella rocca fortificata, dove troviamo i resti della Chiesa di San Rocco, della Chiesa di Santa Maria Assunta e del Palazzo Altieri sul quale ancora troneggia la copia della statua del Leone (l’originale si trova nel palazzo comunale di Canale Monterano), parte di una fontana detta “Capricciosissima” realizzata dal Bernini sfruttando la roccia sulla quale si poggia il muro, con la zampa del leone che scuote la pietra per farne uscire l’acqua. Scendiamo ora verso la parte più nota e suggestiva della città vecchia: la grande piana, dove pascolano liberi greggi, bovini e cavalli, al cui centro svettano le rovine del Convento di San Bonaventura di epoca rinascimentale con davanti la copia della fontana a base ottagonale del Bernini (l’originale si trova in Piazza del Campo a Canale Monterano). Lo spoglio interno dell’edificio non è visitabile, ma è comunque visibile e vi troneggia un vecchissimo albero di fico, icona del luogo, tanto da essere immortalato in diverse scene del film Il Marchese del Grillo (di Mario Monicelli, con Alberto Sordi (1981).
Concediamoci un breve ristoro sui tavoli da picnic lì predisposti, prima di tornare sui nostri passi per cercare la deviazione che scende alla Solfatara e alla cascata della Diosilla. La prima è una pozza di una vecchia cava di zolfo, dove ribollono alcune risorgive di acqua solforosa. La cascata, invece, è una piccola rapida dai suggestivi colori ocra dell’acqua per via della presenza dello zolfo in sospensione. Da qui in 15 minuti si torna al camper per un anello complessivo di circa 6 km che ci hanno condotto alla scoperta di questa straordinaria città fantasma; ancora due passi per le vie di Canale Monterano e poi si riparte verso casa, felici di questa piacevole scoperta!
Sosta
Bracciano
Area polifunzionale privata Le Mimose gestita dalla Futura Lago Parking via del Lago 2. GPS: N42.108583 E12.179093. 50 posti per sosta diurna (anche oraria) e notturna, pozzetto di scarico e presa di corrente. Bar, servizi igienici con docce e zona barbecue. A 200 m dal lago e circa 500 m dal centro storico, in salita. Tel. 3299663795, www.futuralagoparking.eu
Trevignano
Blue Lake Camper, Via della Rena 90. GPS: 42.158864, 12.226427. Apertura annuale, sosta a pagamento, area barbecue, zona ritrovo, sul lago, 1 km dal centro del paese percorrendo il lungolago. Tel. 348.5311726
Circolo Ricreativo Culturale “L’Isola che non c’è”, Via della Rena 100. GPS: 42.15848, 12.22278. Apertura annuale, richiesta tessera associativa o supplemento per non soci. 10 posti camper, giochi per i bambini, recinto per cani, area comune al coperto e riscaldata per l’inverno. Tel. 3289155197
Area camper gestita dal comune, gratuita, nelle immediate vicinanze del Centro Visite del Parco Naturale di Monterano. GPS: N42.138446 E12.098465. Dal centro di Canale, seguire le indicazioni per area camper e prendere la stradina in discesa a fianco della Chiesa che porta al Centro Servizi del Parco, strada in alcuni punti stretta ma comunque fattibile. Pozzetto di scarico, illuminazione, defilata dalle abitazioni. Per informazioni varie e per visite guidate della città vecchia contattare Erica (tel. 3332043886) dell’associazione Vivere Canale Monterano